L'antica
leggenda delle cittadelle di "Cassandra" e del "Casale
San Biagio"
Vecchie credenze, tra
storia e fantasia
Menzionata da storici quali il Tasselli, il Marciano,
il Carafa, la leggendaria cittadella di Cassandra sarebbe sorta sulla collina oggi
denominata "Brufichi", non lontano dal Canale Fano.
Cassandra,
da molti identificata come l'insediamento di Spigolizzi, era, secondo la leggenda, la città nella quale c’era
il mulino che macinava le pepite d’oro.
Fiorente centro abitato, dedito alla produzione di
olio e vino, sarebbe stato fondato in età arcaica (VI sec. a.C.) e distrutto nel 548 d.C. ad opera dei Goti.
Tra i pochi reperti rinvenuti,
che avvalorerebbero tali tesi, vi sarebbero alcune tombe (scoperte
verso la fine del 1800) ed un tesoretto costituito da un centinaio di
monete d’argento, contenute in un vaso di
creta, riferibili ad un arco cronologico che va dal VI al III sec. a. C.
In realtà, alla luce dei
ritrovamenti e degli studi archeologici più recenti, possiamo affermare
che la cittadella, così come descritta dai vecchi
storici, non sia mai realmente esistita.
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Secondo la leggenda in territorio di Salve ci
sarebbe stato un altro antico centro messapico che, ai tempi
del Tasselli, venne chiamato "Casale San Biagio". Tale
denominazione fu dovuta al fatto che nei pressi dell'ubicazione del
leggendario centro abitato, sorse una cappella dedicata a San Biagio.
Secondo quanto tramandato
questo "Casale" sarebbe stato lambito dall’antichissima strada messapica che congiungeva Vereto con Ugento;
la cosiddetta via "Sallentina" ossia il naturale prolungamento della via
Appia.
Casale San Biagio, secondo
la leggenda,
sarebbe stato abbandonato dai suoi
abitanti intorno al VI secolo dopo Cristo a causa di una pestilenza
oppure, come già avvenuto per Cassandra, a causa della furia devastante
dei Goti.
Immagine
del bassorilievo rinvenuto nel 1924
(Immagine
reperita da "Salve, Storia e Leggende)
Tutti i reperti archeologici individuati
in zona, invece, sono pertinenti ad un piccolo insediamento a
carattere agricolo (villa rustica) riferibile all'età imperiale e/o
tardo antica (II-VI/VII sec. d.C.) individuata di recente (2007) e
denominata “Villa Trisciani” dal nome della
località di pertinenza.
Fanno eccezione sette frammenti di un
bassorilievo, riferibile al III-II secolo a.C., che conserva
un'epigrafe in lingua messapica. Questa testimonia di un'offerta di
metalli preziosi effettuata da due persone ad una divinità
femminile. I frammenti furono rinvenuti casualmente nel 1924 durante
i lavori per la piantagione di un vigneto e misurano nel complesso
60 x 40 cm. Dei sette frammenti originariamente consegnati al Museo
di Gallipoli, a distanza di dieci anni di tempo, se ne conservavano
solo due.
In virtù di
quanto detto, si può ragionevolmente escludere il fatto che sia
realmente esistito il cosiddetto Casale San Biagio.
Fondazione
di Salve (400-500
dopo Cristo)
I Romani, a seguito della sconfitta
subita da Pirro nei pressi di Benevento (275 a.C.)
conquistarono prima Taranto (272 a.C.) ed in seguito la Messapia
(266 a.C.).
Le guerre salentine (bellum sallentinum) non comportarono
l'immediata dissoluzione della lega sallentino-messapica
(confederazione di dodici città messapiche).
In questa fase, secondo la tradizione storica, vi fu la consueta
spartizione delle terre conquistate dai Romani fra i propri
centurioni, che fondarono dei centri abitati dai quali presero il
nome.
Secondo la leggenda, comune a molti altri paesi salentini e non
solo, Salve sarebbe nata sulla terra assegnata nel 266 a.C. al
centurione romano Salvius, da cui appunto avrebbe preso il
nome.
Degli studi archeologici più recenti, in realtà, hanno appurato che
la nascita del centro abitato di Salve è da attribuire ad un
periodo di transizione tra l'età tardo antica ed il Medioevo (VI-VII
sec. d.C.) o ad una fase medio-evoluta dell'alto Medioevo (VIII-X
secolo d.C.).
Il
centro storico di Salve
(Foto:
Roberto Negro)
Cenni
storici
Stemma
Civico di Salve
Facciata della Chiesetta "S. Lasi"
(Foto:
Roberto Negro) |
Nel IX
secolo d.C. iniziarono, anche nel Salento, le scorrerie dei Saraceni.
Per difendersi da queste incursioni i Salvesi iniziarono la costruzione
delle mura. Quattro grandi porte, sorvegliate da sentinelle,
permettevano l’accesso all’abitato.
In pieno
medioevo giunsero a Salve i monaci Basiliani. Per sfuggire ai funzionari
bizantini, i Basiliani si rifugiarono nelle campagne, dedicandosi alla
preghiera, allo studio ed all’agricoltura.
Ancora oggi, lungo il
Canale del Fano, si possono ammirare le loro cripte, affrescate con
immagini sacre, dove i monaci si riunivano in preghiera.
E’ al tempo della
dominazione Normanna o Sveva (XI – XIII secolo) che, probabilmente, i
salvesi crearono il loro stemma civico, formato da una S su cui è
posata una colomba bianca con un ramoscello d’ulivo nel becco.
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Per
difendersi dagli attacchi dei
pirati Turchi, i salvesi costruirono un piccolo ma
ben munito Fortilizio, terminato nel 1415, avente quattro torrioni
angolari e con un fossato davanti alla porta d’ingresso, munita di
ponte levatoio.
E’ in questo periodo
che le autorità spagnole decisero di iniziare la costruzione delle
torri costiere. Quella posta in territorio di Salve, la Torre dei Pali,
fu ultimata nel 1563. Costruita su uno scoglio isolato, circondato
dall’acqua, ad una ventina di metri dalla riva, questa torre era unita
alla terraferma da uno stretto ponte in muratura.
Nella stessa epoca
furono erette delle torri sia nel centro abitato, nelle abitazioni delle
famiglie più benestanti, sia nelle numerose masserie sparse nel feudo.
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La
torre dei Montano
in
via Persico |
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Salve. L'organo del 1628
(Foto:
Serafino)
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Nel 1582
iniziarono i lavori per la costruzione del Monastero dei cappuccini, il
primo nel Capo di Leuca, che ospitò i monaci per tre secoli, fino alla
fine del 1800.
Nel 1628
i Salvesi acquistarono un organo per la Chiesa
di Salve. Opera dei maestri Giovan
Battista Olgiati da Como e Tommaso Mauro da Muro, l’organo, oggi
perfettamente funzionante, orgoglio e vanto dell’intera comunità,
risulta essere il più antico delle Puglie e tra i più antichi
d’Italia.
Oggi,
dopo la bonifica delle paludi del nostro litorale costiero avviata negli
anni '30, la principale attrattiva del territorio di Salve sono divenute
le sue spiagge.
Le località marine di
Pescoluse, Posto Vecchio,
Torre
Pali e Lido Marini, durante la stagione estiva, sono affollate dai
turisti, attirati dalle acque limpide del mare e dalle nostre bellissime
spiagge di sabbia dorata.
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