Il motivo per cui le tartarughe marine attraversano il
pianeta da un capo all'altro per andare a deporre le uova, sempre nella
stessa spiaggia, è ancora un mistero senza soluzione.
Fino a non molti anni fa, le tartarughe marine erano note sotto forma di
monili, scatoline, ferma capelli, braccialetti, borsette e brodini
raffinati. Del loro aspetto originale restavano appesi in qualche salotto
le "corazze" (carapace). Era difficile pensare che un oggetto inanimato,
freddo e lucente potesse aver avuto vita, curiosità e intelligenza.
Le tartarughe marine, oramai ridotte a poche migliaia di esemplari,
sono animali protetti dal 1994 ed è proibito il commercio di qualsiasi
oggetto fabbricato con parti di esse.
Tre sono le specie che si possono incontrare nel mare mediterraneo: la "Dermochelys
coriacea", la "Caretta caretta" e la "Chelonya mydas".
Uno splendido esemplare di caretta-caretta
Di queste tre specie solo la seconda e la terza depongono le uova in
Italia, in Grecia e in Turchia, affrontando in alcuni casi migrazioni
anche di 3600 chilometri.
La tartaruga respira in superficie, ma modificando il suo metabolismo può
rimanere molto tempo sott'acqua.
Può nuotare più velocemente dell'essere umano per brevi periodi. E' un
animale che vive prevalentemente da solo e più raramente in piccoli gruppi
composti da 3-5 femmine e 1-2 maschi.
Generalmente l'accoppiamento avviene nei pressi delle aree di deposizione,
a seguito di un breve corteggiamento. Il maschio si distingue dalla
femmina avendo la coda, il collo e le pinne anteriori più lunghe, che
utilizza per tenere ferma la femmina durante l'accoppiamento.
La "Caretta caretta" depone le uova dalla fine di maggio a metà
agosto.
Le spiagge dorate del litorale di Salve (Pescoluse, Posto Vecchio, Lido
Marini e Torre Pali) nel Salento sono uno dei luoghi di nidificazione di
questa specie. Le tartarughe arrivano qualche settimana prima della
deposizione ed effettuano delle sporadiche perlustrazioni delle spiagge.
La tartaruga Caretta-Caretta che ha deposto le uova in
località "Cabina" (fra Pescoluse e Torre Pali) il 22 Giugno 2013
Foto Febbraro
Le uova vengono seppellite a più di 50 cm. di profondità
nella sabbia asciutta. La stessa tartaruga deporrà circa 400 uova in tre
diversi tempi di deposizione, distanti 15 giorni l'uno dall'altro.
Passeranno poi tre anni prima di una successiva deposizione.
La presenza umana, l'accensione di una torcia, anche solo
un rumore o la vibrazione della sabbia spaventano la tartaruga che
abbandona la deposizione e si tuffa in mare. Più di una volta è stato
osservato che dopo alcuni tentativi falliti di deporre le uova la
tartaruga le abortisce depositandole in mare.
L'articolo sulla deposizione delle uova,
pubblicato dal Quotidiano di Lecce il 26 Giugno 2013
La deposizione viene ostacolata anche da oggetti quali
lettini prendisole, ombrelloni e piccole imbarcazioni sulla spiaggia.
Le uova restano nella sabbia per 55 giorni, incubate dal calore del sole.
Sarà la temperatura più o meno alta a determinare il sesso dei nascituri.
Terminata l'incubazione, grazie ad una sorta di "dentino" che perdono
immediatamente, i piccoli rompono l'uovo.
Usciranno all'aperto tutti insieme in circa 5 giorni .
Messo il muso fuori dalla sabbia i piccoli, ad una velocità sorprendente,
guidati dallo scintillio della linea dell'orizzonte e dalle stelle si
dirigeranno verso il mare, nuotando incessantemente per i successivi due o
tre giorni.
La stessa spiaggia in cui la neonata tartaruga ha affrontato la prima
corsa verso il mare, accoglierà per i successivi decenni la sua progenie.
La prima Tartaruga raggiunge il mare nel
pomeriggio del 3 Settembre. L'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del
4 Settembre 2013
Si dice che un piccolo su mille raggiungerà l'età adulta poiché i
predatori naturali sono molti: cani randagi, gatti, volpi e gabbiani sono
ghiotti delle uova seppellite nella sabbia. In mare, quando le tartarughe
non sono ancora protette dal duro carapace, sono preda di squali, pesci e
uccelli marini.
3 Settembre 2013,
le piccole tartarughe caretta caretta raggiungono il mare in località
"Cabina", fra Pescoluse e Torre Pali
Foto di Elena Noviello e Riccardo
Filincieri
Inoltre l'uomo sta privando le tartarughe delle spiagge
necessarie alla deposizione delle uova, costruendovi strutture turistiche
e riempiendole di ostacoli. Non da ultimo, l'illuminazione degli hotel,
dei ristoranti e delle abitazioni depistano i piccoli, che scambiando le
luci per delle stelle, si dirigono verso di esse trovandosi poi a mal
partito. [tratto da LifeGate.it]
Pescoluse. La spiaggia e le dune
delle Marine di Salve, nel Salento
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