Video - "I PCB" (PoliCloroBifenili)


    

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Copyright "Variemani" 2007

 

    

Il Cortometraggio "I PCB" di "Variemani" ha vinto il primo premio nell'ECOLOGICO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL" 2008 di Nardò con la seguente motivazione: Sarcasmo e musica per rilevare lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici.

      

I PCB” è un viaggio fotografico e musicale nel mondo delle discariche ufficiali, abusive e tossiche.

Il cantautore Antonio Cerfeda racconta la perplessità e la reazione degli abitanti di un piccolo borgo salentino quando l’ecomafia scarica nelle vecchie cave dimesse centinaia di tonnellate di oli minerali contaminati con pericolosi pcb.
Le manifestazioni popolari viste nel video hanno portato ad una bonifica tardiva – ed in gran parte simbolica – dei siti contaminati ed a un procedimento giudiziario contro qualche piccolo pesce nel mondo dello smaltimento abusivo dei rifiuti.

   

VARIEMANI sono un gruppo di amici coinvolti singolarmente e/o in collaborazioni per progetti artistici e ambientali.

   


  

      

RICORDARE ED INFORMARE.

I PoliCloroBifenili. Una (brutta) storia di casa nostra

      
- DAGLI ATTI PARLAMENTARI -

Camera dei Deputati, Seduta n. 824 del 12/12/2000

 

Interrogazione dell'On. Vendola al Ministro della Sanità ed al Ministro dell'Ambiente.

  • - Per sapere - premesso che:
    in data 16 ottobre 2000, risulta all'interrogante, che nel feudo di Ugento (Lecce) sono stati ritrovati in una cava dismessa 27 bidoni scaricati nottetempo;

  • il 27 ottobre 2000 sono stati resi pubblici i risultati degli esami esperiti sui campioni di liquido nero fuoriuscito dai bidoni ritrovati il 16 di ottobre. I risultati delle analisi hanno dimostrato la presenza di oli minerali con concentrazione di Pcb
    (policloruro di bifenile) in quantità di 4000 milligrammi per chilogrammi (superiore al limite consentito dalla legge);

  • il giorno 8 di novembre 2000 c'è stato il secondo ritrovamento di bidoni contenenti la medesima sostanza in un'altra cava situata nel territorio di Presicce (Lecce) limitrofa alla prima cava;

  • il giorno 13 novembre 2000 c'è stato il terzo ritrovamento questa volta nel territorio di Acquarica del Capo (Lecce) in una cava abbandonata utilizzata precedentemente per l'estrazione di pietra per calce;

  • il giorno 16 di novembre 2000 stato il quarto ritrovamento nel territorio di Burgesi (Lecce), anche questo a poca distanza dalla prima discarica tossica. Nel ritrovamento si evidenziano la presenza di 120 fusti di Pcb adagiati in una buca appositamente creata;

A distanza di circa un mese i bidoni non sono stati rimossi dalle autorità competenti, che, per il dilungarsi dei tempi di bonifica, hanno creato nell'ultima località summenzionata un laghetto di olio melmoso di colore nero;
il Pcb è una sostanza a provata cancerogenità secondo il parere espresso dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro);
il Pcb ha inquinato la falda profonda (si tratta di territorio interessato dal fenomeno naturale del carsismo) come dimostrano i prelievi fatti dalla Asl/Le2 nei pozzi artesiani posti in località limitrofe alla discarica abusiva dove giacciono i 120 fusti: (...)
 

 

------------------------------

 

- DAL RAPPORTO ECOMAFIA 2001 DI LEGAMBIENTE -

  
L’ILLEGALITÀ AMBIENTALE IN ITALIA E IL RUOLO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
   

(...)

Ma scendiamo nel dettaglio del “bollettino da guerra” delle discariche abusive rinvenute in Puglia, di cui si è accennato in premessa a questo paragrafo.

Iniziamo dalla provincia di Lecce. Una scelta non è casuale: il Salento quest’anno vanta il non invidiabile record del maggior numero di discariche abusive rinvenute in tutta la regione. Una vera e propria “escalation” rispetto agli anni scorsi.

Il Salento è per certi versi un’area “ottimale” per gli smaltimenti illeciti: si tratta di un territorio caratterizzato dalla presenza di numerose cave, in attività o dismesse, lontane da occhi indiscreti e “pronte” per essere riempite illecitamente di rifiuti. Questo fenomeno ha interessato pesantemente la zona meridionale del Salento, che sembrerebbe coinvolta, alla luce dei fatti, in un

vasto traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi. Sarebbe quantomeno opportuno intensificare i controlli ed elevare i livelli di attenzione su una questione che negli ultimi mesi ha scatenato grande clamore e preoccupazione nelle popolazioni residenti in quelle terre.

In effetti sono stati troppo numerosi i ritrovamenti di bidoni, compiuti dalle forze di polizia alla fine dello scorso anno nei territori tra Ugento, Presicce e Maglie, per non sospettare un vero e proprio traffico di rifiuti.

La prima discarica abusiva viene rinvenuta il 16 ottobre scorso ad Ugento, in località Burgesi, dalla Guardia di Finanza. In una cava dismessa vengono trovati circa 20 bidoni, da cui era fuoriuscito un liquido nero con elevata concentrazione di Pcb (policlorobifenile), stando alle analisi effettuate dalla Asl. Nel mese successivo la Guardia di Finanza scopre altre tre discariche abusive, in cave abbandonate, a Presicce, Acquarica del Capo ed Ugento. In quest’ultimo caso nella discarica vengono rinvenuti ben 120 bidoni di rifiuti di origine industriale. Un’ultima discarica con 40 fusti viene scoperta e sequestrata a Nociglia dai Carabinieri di Maglie. (...)

 

 


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