RICORDARE ED
INFORMARE.
I
PoliCloroBifenili. Una (brutta) storia di casa nostra
- DAGLI ATTI PARLAMENTARI -
Camera dei Deputati,
Seduta n. 824 del 12/12/2000
Interrogazione
dell'On. Vendola al Ministro della Sanità ed al Ministro dell'Ambiente.
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- Per sapere -
premesso che:
in data 16 ottobre 2000, risulta all'interrogante, che nel feudo di Ugento
(Lecce) sono stati ritrovati in una cava dismessa 27 bidoni scaricati
nottetempo;
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il 27 ottobre
2000 sono stati resi pubblici i risultati degli esami esperiti sui
campioni di liquido nero fuoriuscito dai bidoni ritrovati il 16 di
ottobre. I risultati delle analisi hanno dimostrato la presenza di oli
minerali con concentrazione di Pcb
(policloruro di bifenile) in quantità di 4000 milligrammi per chilogrammi
(superiore al limite consentito dalla legge);
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il giorno 8 di
novembre 2000 c'è stato il secondo ritrovamento di bidoni contenenti la
medesima sostanza in un'altra cava situata nel territorio di Presicce
(Lecce) limitrofa alla prima cava;
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il giorno 13
novembre 2000 c'è stato il terzo ritrovamento questa volta nel territorio
di Acquarica del Capo (Lecce) in una cava abbandonata utilizzata
precedentemente per l'estrazione di pietra per calce;
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il giorno 16 di
novembre 2000 stato il quarto ritrovamento nel territorio di Burgesi
(Lecce), anche questo a poca distanza dalla prima discarica tossica. Nel
ritrovamento si evidenziano la presenza di 120 fusti di Pcb adagiati in
una buca appositamente creata;
A distanza di
circa un mese i bidoni non sono stati rimossi dalle autorità competenti,
che, per il dilungarsi dei tempi di bonifica, hanno creato nell'ultima
località summenzionata un laghetto di olio melmoso di colore nero;
il Pcb è una sostanza a provata cancerogenità secondo il parere espresso
dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro);
il Pcb ha inquinato la falda profonda (si tratta di territorio interessato
dal fenomeno naturale del carsismo) come dimostrano i prelievi fatti dalla
Asl/Le2 nei pozzi artesiani posti in località limitrofe alla discarica
abusiva dove giacciono i 120 fusti: (...)
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- DAL RAPPORTO
ECOMAFIA 2001 DI LEGAMBIENTE -
L’ILLEGALITÀ AMBIENTALE IN ITALIA E IL RUOLO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
(...)
Ma scendiamo nel dettaglio del
“bollettino da guerra” delle discariche abusive rinvenute in Puglia, di
cui si è accennato in premessa a questo paragrafo.
Iniziamo dalla provincia di Lecce.
Una scelta non è casuale: il Salento quest’anno vanta il non invidiabile
record del maggior numero di discariche abusive rinvenute in tutta la
regione. Una vera e propria “escalation” rispetto agli anni scorsi.
Il Salento è per certi versi
un’area “ottimale” per gli smaltimenti illeciti: si tratta di un
territorio caratterizzato dalla presenza di numerose cave, in attività o
dismesse, lontane da occhi indiscreti e “pronte” per essere riempite
illecitamente di rifiuti. Questo fenomeno ha interessato pesantemente la
zona meridionale del Salento, che sembrerebbe coinvolta, alla luce dei
fatti, in un
vasto traffico illecito di rifiuti
speciali e pericolosi. Sarebbe quantomeno opportuno intensificare i
controlli ed elevare i livelli di attenzione su una questione che negli
ultimi mesi ha scatenato grande clamore e preoccupazione nelle popolazioni
residenti in quelle terre.
In effetti sono stati troppo
numerosi i ritrovamenti di bidoni, compiuti dalle forze di polizia alla
fine dello scorso anno nei territori tra Ugento, Presicce e Maglie, per
non sospettare un vero e proprio traffico di rifiuti.
La prima discarica abusiva viene
rinvenuta il 16 ottobre scorso ad Ugento, in località Burgesi, dalla
Guardia di Finanza. In una cava dismessa vengono trovati circa 20 bidoni,
da cui era fuoriuscito un liquido nero con elevata concentrazione di Pcb (policlorobifenile),
stando alle analisi effettuate dalla Asl. Nel mese successivo la Guardia
di Finanza scopre altre tre discariche abusive, in cave abbandonate, a
Presicce, Acquarica del Capo ed Ugento. In quest’ultimo caso nella
discarica vengono rinvenuti ben 120 bidoni di rifiuti di origine
industriale. Un’ultima discarica con 40 fusti viene scoperta e sequestrata
a Nociglia dai Carabinieri di Maglie. (...)
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