Due nuovi ibridi
rarissimi di orchidee spontanee rinvenuti a Pescoluse nel Salento e
dedicati alla memoria del botanico inglese Enrico Groves.
Nel 2013 la natura del Salento non finisce ancora di stupire! Come uno
scrigno riesce ancora a svelare tesori per chi sa osservarli e coglierne
la bellezza.
La notizia è di questi giorni anche se la scoperta è avvenuta in
primavera.
Lo scrivente,
Naturalista e Tecnico della Prevenzione di ARPA PUGLIA, insieme ad un
giovane naturalista di Racale, Marco Gargiulo, in seguito ad una serie di
studi effettuati sul territorio per acquisire nuovi dati sulla
biodiversità del Salento, ha rinvenuto, nell’area umida del Parco Naturale
Regionale “ Litorale di Ugento” e in località Pescoluse due rarissimi
ibridi di orchidea spontanea.
Di fronte a queste
scoperte è stata subito messa al corrente l’associazione Legambiente
“Giglio delle dune” di Salve affinché si ritorni a considerare tale area
Sito di Interesse Comunitario che in continuità con il Parco Litorale di
Ugento comprenda tutto il cordone dunale, la zona umida a sud del canale
di bonifica, la macchia da Torre Pali a Lido Marini, i principali canaloni
di Salve e …ciò che resta della collina Don Cesare compresa tra Montani e
Spigolizzi.
Per quest’ultima area
è di oggi la notizia che la proprietaria Ambra Mangiò visto l’importanza
archeologica del sito, ha fatto richiesta al ministero affinché si possa
istituire un ecoparco. Per la prima volta un proprietario terriero chiede
che venga istituito un parco sul proprio terreno !!!
Orchidee nel Salento
quindi? Si !! Le orchidee non sono solo fiori dalle forme inusuali e dai
colori policromi che fioriscono solo nelle zone tropicali, ma anche il
Salento annovera tantissime specie spontanee tra la sua flora, anche se
molto più piccole, addirittura ogni singolo fiore è della grandezza di
un’unghia di un pollice , ma caratterizzate da un fascino incredibile e
dall’ecologia strabiliante. Pensate che nel corso dell’evoluzione, molti
di questi fiori sono riusciti ad “ingannare” gli insetti maschi,
attirandoli con un petalo modificato che assomiglia alla loro femmina , e
nel tentativo di accoppiarsi, gli insetti maschi trasportano il polline da
un individuo ad un altro della stessa specie! A volte questi insetti “
sbagliano il partner” portando polline di una specie sul fiore di un’altra
specie, creando degli ibridi naturali.
A tal proposito l’ibrido scoperto risulta essere un incrocio tra la Ophrys
apifera e la subendemica Ophrys apulica ed è stato chiamato Ophrys x
grovesii ,dedicato ad Enrico Groves (Weymouth 1835- Firenze 1891) botanico
e farmacista inglese, fiorentino di adozione, tra i primi a studiare la
flora del Salento, nota è la sua opera pionieristica “Flora della Costa
Meridionale della Terra d’Otranto” del 1887.
Un altro ritrovamento è stato effettuato lungo la costa di Salve (LE), in
località Pescoluse, in ambiente retrodunale caratterizzato da un cordone
di macchia mediterranea e da stupende fioriture di giglio delle dune.
Ambienti stupendi ma in forte degrado per la forte pressione antropica.
L’ibrido è ancora più
raro essendo “triplo” ossia risulta formato da un incrocio tra la Oprys
passionis subsp. garganica e la Ophrys x lyrata (a sua volta un ibrido
costituito da Ophrys incubacea e ophrys bertolonii).
Ho voluto dedicare
questo nuovo e raro ibrido al luogo in cui è stato scoperto chiamandolo
Ophrys x pescolusae.
Gli studi sono stati
effettuati in collaborazione con il Dott. Piero Medagli del Laboratorio di
Botanica sistematica ed Ecologia vegetale Di.S.Te.B.A. Università del
Salento.
Informazioni,
curiosità, ed ecologia di questi stupendi fiori che nella maniera più
assoluta non si devono raccogliere perché molti sono rarissimi, (quindi
meglio fare una foto che dura di più) si possono trovare nel volume
Orchidee del Salento, degli autori Roberto Gennaio, Piero Medagli, Livio
Ruggiero edito da Grifo Editore di Lecce.
Abbiamo un Salento stupendo costituito da una serie di paesaggi
mozzafiato, ma spesso sono aggrediti dalla speculazione e dalla
cementificazione che deturpano la nostra identità territoriale e a niente
servono gli studi, botanici, geologici, paesaggistici, faunistici,
effettuati sul territorio per far conoscere e allertare l’opinione
pubblica e le Amministrazioni Comunali del danno e del serio pericolo che
determinate scelte possono provocare al nostro territorio che è poi la
nostra casa.
Spesso la voglia di
protagonismo, la realizzazione di opere camuffate dalla parola
“ecocompatibile”, il falso progresso e la volontà di “ fare” a tutti i
costi, stanno deturpando , spesso anche in modo irreversibile, il
paesaggio, gli ecosistemi e i delicati equilibri che li regolano.
Il Salento, un atollo
nel mar Mediterraneo, caratterizzato da olivi monumentali, da stupende
falesie rocciose che si tuffano nel mare trasparente e dai mille toni
bluastri, da lunghe spiagge sabbiose, arricchito da tanti tesori botanici
e non solo e che qui hanno eletto la loro dimora, ci chiede più rispetto !
di Roberto Gennaio, Luglio 2013
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