Le Dune costiere. Informazioni generali
Le dune costiere, di cui il litorale di Pescoluse è caratterizzato,
costituiscono una apprezzata componente paesaggistica oltre ad essere un
elemento fondamentale nell'equilibrio dell'ecosistema fra il mare e
l'entroterra. I cordoni di sabbia infatti, formati dal vento e tenuti
fermi dalle piante pioniere, per secoli hanno protetto le nostre colture
agricole dai forti venti marini.
Le dune costiere vengono formate lungo il litorale, sulla parte superiore
della spiaggia, in quanto l'azione simultanea dei venti e delle correnti marine
consente una accumulazione di sedimenti e sabbia. Questa operazione di
trasporto può essere svolta generalmente anche da fiumi e ruscelli.
La spiaggia però, quando la sabbia è asciutta e fine, tende
a perderne una parte buona a causa del vento. Pertanto un'opera
fondamentale nella costituzione delle dune viene svolta dalle piante. La
vegetazione "pioniera" permette infatti la stabilizzazione della sabbia
che altrimenti andrebbe facilmente dispersa.

Pescoluse. Una duna
Le dune così formate, disposte parallelamente alla costa,
forniscono alla spiaggia dei luoghi di riparo dal vento e dal sole, e
contribuiscono a proteggere la parte interna del litorale dall'azione e
dalla forza devastante delle onde. Le dune costituiscono inoltre degli
interessanti ecosistemi naturali dove convivono piante, piccoli
animali ed insetti.

Una duna di Pescoluse
(1710)

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La vulnerabilità delle dune e gli strumenti di tutela
Le dune sono delle strutture alquanto vulnerabili perchè
soggette ad erosione sia per mezzo dei processi naturali che per
l'attività antropica. Per questo motivo, negli ultimi tempi, vengono
realizzati dei progetti tendenti a recintare le dune ed a creare
passerelle di percorso forzato atti ad impedirne un pericoloso e deleterio
accesso indiscriminato.

Pescoluse e Posto Vecchio di Salve. Passerelle di
accesso alla spiaggia

Pescoluse, località "Le Maldive". Palizzata e
cannicciata protettiva del cordone dunale (anno 2004)
Colonizzazione dunale
Durante il processo di formazione delle dune ha inizio la loro
contemporanea colonizzazione vegetale. Alcune piante erbacee formano
infatti un reticolo radicale che da un lato consente loro di nutrirsi in
profondità, dall'altro di iniziare un utile e fondamentale processo
di consolidamento dunale che col tempo permette alla duna di crescere in
altezza e dimensione grazie all'accumulo di nuova sabbia.
Si tratta principalmente di piante della famiglia delle
Graminacee tra cui la la gramigna delle sabbie (Elymus farctus -
generalmente citato come Agropyron junceum e Agropyron
junciforme) e l'orzo delle sabbie, (Leymus arenarius , più
conosciute con il termine di Ammophila arenaria o
Ammophila littoralis).
Ammophila arenaria ed
Agropyron junceum
Queste piante sono in grado di sviluppare lunghi stoloni
laterali e verticali che si accrescono attraverso la sabbia, ed il cui
accumulo può superare i 30 cm all'anno.
Le dune costiere, come detto, si sviluppano a partire dalla
colonizzazione di queste Graminacee che sono capaci di prosperare in
condizioni di elevata siccità e salinità e di trattenere la sabbia
trasportata dal vento. Sono in grado di trattenere i granelli di sabbia e
consentire l'accumulo della sabbia fino a poter raggiungere potenzialmente
i due o tre metri nell'arco di pochi anni.
Le prime piante creano successivamente le condizioni per
favorire la colonizzazione di nuova flora, di insetti ed animaletti.

Alcune piante tipiche delle dune di Pescoluse
(Eryngium Maritimum ed Euforbia paralias)


Marine di Salve. I Gigli delle dune di Pescoluse
(Pancratium maritimum - Pancrazio, Giglio marino)
Il fondamentale ruolo svolto dalle dune costiere
Le dune di sabbia costituiscono un interessante ecosistema
meritevole di tutela e conservazione. Esse svolgono un ruolo essenziale nella difesa
della costa dall'aggressione compiuta dal mare ponendosi come una
insuperabile barriera al
suo avanzamento. Costituiscono inoltre un utile serbatoio di sabbia con
cui la natura può svolgere una azione di auto-ripascimento.
Le dune costiere sono
uno degli ambienti naturali più minacciati. Pochissimi sistemi dunali si sono
conservati e ciò è avvenuto dove l'utilizzo della spiaggia si è mantenuto più a lungo
sostenibile. Anche in questi luoghi, tuttavia il pericolo di distruzione avanza: anno
dopo anno l'attività antropica, un improprio sfruttamento commerciale del
demanio marittimo così come la stessa pulitura
dell'arenile con mezzi meccanizzati può portare all'indebolimento ed alla
successiva alla sparizione delle nostre dune.


Le dune ed il mare di Pescoluse
Un
piccolo "laborioso" abitante delle dune
Un
caratteristico abitante delle dune di Pescoluse è lo scarabeo
stercorario (Scarabeus
semipunctatus).
Il suo nome
deriva dalla sua originale abitudine di spezzettare piccoli pezzi di
escrementi animali e di trasformarli laboriosamente in delle
pallette che poi trasporta facendole rotolare sulla sabbia. Una
volta giunto a destinazione lo scarabeo prima le sotterra,
successivamente le utilizzerà come cibo per sé e per la propria
prole.
Gli stercorari depongono le uova all'interno di palline di sterco,
che nutrono le larve. Altre specie depongono le uova nel terreno. |
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Insetti "al lavoro"
su un fiore di
Eryngium Maritimum
[Foto Marcello
Branca]

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