(Foto
Serafino)
Nel
1716 venne acquistata la bellissima statua lignea della Madonna del
Rosario.
Questa
statua ha un'origine controversa: secondo alcune ipotesi, infatti,
la sua provenienza sarebbe veneziana, secondo altre napoletana e, in
particolare, sarebbe opera dell'artista Nicola Fumo.
Il suo viaggio verso Salve, fu particolarmente avventuroso, visto
che la nave che la trasportava naufragò. La statua fu
tuttavia recuperata e restituita ai fedeli salvesi.
Il
cornicione e gli stucchi sulle volte delle campate poste ad
occidente furono realizzati nel 1739.
Nel
1770, realizzato in stucco e marmo, fu eretto un monumento al
"Beato" Alessandro Cardone, inquadrato entro una
cornice mistilinea ed al di sotto del quale è posta
un'epigrafe in suo onore.
E'
del 1781 invece, la costruzione dell'Altare dell'Immacolata (foto a
destra) mentre quello di San Vito fu realizzato nel
1807.
Verso
la fine del XIX secolo venne ammodernato l’altare
maggiore in pietra leccese che fu
sostituito con dei nuovi marmi colorati, mentre il pavimento
della chiesa fu fatto con il bianco ed il nero di Carrara.
Questi lavori vennero ultimati nel 1885. |
(Foto
Serafino) |
Nella
notte tra il 23 ed il 24 dicembre del 1931 un incendio bruciò tutti
gli scanni del coro e le altre suppellettili ivi presenti.
Nel
1950 venne realizzato il nuovo
prospetto della chiesa di Salve, mentre nel 1954 fu costruito il nuovo
campanile. |
Un prospetto più recente della chiesa
di Salve
(Foto
Serafino)
A partire
dal 1975, anno di nomina del nostro attuale Arciprete,don Lorenzo Profico,
ha avuti l'avvio una serie di opere e di interventi che hanno
contribuito a portare la nostra Chiesa Matrice in uno stato di grande splendore.
Nel 1976
è stato posizionato, al centro della parete di fondo dell'abside, un
Crocefisso ligneo opera dello scultore Giuseppe Stuflesser di Ortisei.
Il
restauro dell'Organo Olgiati-Mauro è stato realizzato nel 1978 sotto la supervisione del
M° Prof. Luigi Celeghin.
L'Organo, che si compone di 393 canne metalliche
tutte martellate a mano, risulta essere l'organo funzionante più antico
della Puglia e fra i più antichi d'Italia.
Nel
1983 delle nuove vetrate istoriate policrome sono state collocate
nei tre grandi finestroni dell'abside; nello stesso anno sono stati
collocati sul presbiterio l'ambone, l'altare ed il fonte battesimale
realizzato in legno intarsiato e dorato.
Nelle
altre campate venivano sistemate le 14 stazioni della Via Crucis,
opera dello scultore A. Santifaller.
|
Dello
stesso periodo sono il portacero, un candelabro e varie appliques in
ferro battuto opera del maestro Nicola La Gioia.
Nell'immagine
a sinistra si può ammirare un'opera del Prof. Vito Russo che
è collocata nella sacrestia della nostra chiesa.
Il
dipinto, un acrilico
su tavola, raffigura "Il
Risorto sul Lago di Galilea". |
|
|
Ma le due
tele più importanti realizzate dal Prof. Vito Russo sono state collocate
rispettivamente, nel 1989 e nel 2000, sulle pareti
laterali del presbiterio della Chiesa di Salve.
|
La
moltiplicazione dei pani e dei pesci
Nel
primo quadro i colori sono illuminati dalla luce mediterranea delle
nostre giornate di tramontana primaverili.
In
primo piano un grande sasso con cinque pani e due pesci mentre la
figura di Gesù è posta al centro della tela.
La
posizione dei corpi davanti a Gesù è messa in modo tale da
sottolineare la dinamica del suo passaggio.
Fra
i personaggi si riconoscono alcuni volti di salvesi a noi cari.
Tutte le piante e gli animali riprodotti sono ripresi dalle nostre
campagne e dalla vegetazione spontanea.
Il
pane è quello tipico che profumava le strade di Salve fino a pochi
anni fa; il pesce dei nostri mari è messo in uno di quei nostri
tradizionali piatti d'argilla. E non poteva mancare il famigliare
"ummìle" di terracotta.
|
Grande
risalto è dato alla strada in roccia viva. I muri a secco intessono
lo spazio che accoglie le figure e si allontanano con esse sulle
colline retrostanti, da dove qua e là, si affacciano le pajare ed
un'aia.
Gli
apostoli girano fra la folla con le caratteristiche "panàre"
ed, in alto a destra, si nota la masseria "Don
Cesare". |
Le
nozze di Cana
La
seconda tela è pervasa dalla luce e dai colori caldi
dell'autunno e del periodo della vendemmia.
La
scena è ambientata in un'antica masseria vicino Salve. I
due tavoli paralleli, uno più lungo dell'altro, sono uniti in
fondo ad "U". Al
centro si nota Cristina, la sposa vestita di bianco, che
saluta con un gesto ed un sorriso. A
destra la Madonna, in maniera sommessa suggerisce al figlio
che il vino è finito, e Gesù apre le braccia sul tavolo con
un gesto arrendevole. L'uomo
in primo piano che versa il vino ha assunto le sembianze di
Gesù, perchè realizza la sua volontà; tali sembianze sono
ripetute tre volte secondo il concetto che Gesù è in ognuno
di noi. |
|
Tutti
partecipano emotivamente all'avvenimento. I cibi, i piatti, i
contenitori per il vino ed i frutti sono quelli tipici della
nostra terra. Le
nuvole in cielo, in forma di cirri, si dispongono a raggiera
coronando, insieme al pergolato, la composizione prospettica
della scena... |
|
Il
Cristo flagellato alla colonna
E'
una statua in pietra leccese realizzata ai primi del '600 dallo
scultore e maestro intagliatore gallipolino Vespasiano Genuino.
Collocata
fino al 1885 sull'altare maggiore, venne spostata inizialmente
presso la sacrestia, quindi nella ex Cappella di S.Vito in via F.
Veneri.
Nella prima metà del secolo scorso venne poi collocata in
campagna tra le località Serrazza e Fani, dove fu costruita una
nicchia in pietra leccese.
Trafugata
da ignoti nel 1990, è stata ritrovata nel settembre
del 1999.
In
occasione della Pasqua dell'anno 2000 è stata ricollocata sul
presbiterio della nostra chiesa (Foto
Serafino).
Il
nuovo coro ligneo
Un
nuovo coro ligneo è stato installato nel presbiterio della nostra
chiesa matrice nella primavera del 2004 a più di 70 anni
dall'incendio che distrusse quello originario.
La
nuova bellissima opera è stata realizzata in noce boliviano
dall'artigiano Giuseppe Valente di Miggiano (Lecce) ed è composta
da 22 scanni. |
|