Documenti: Coppula Tisa, Ottobre 2008


    

TRICASE STROZZATA DA UN CORDONE DI RIFIUTI

  
Immaginate un metro cubo di rifiuti uno accanto all’altro. Rifiuti speciali e rifiuti pericolosi. Immaginate che questa sequenza ricalchi quasi perfettamente il perimetro del più grande comune del Basso Salento. Ne risulterebbe un cordone tossico attorno a Tricase di oltre 44 km. Un cappio al collo che rischia seriamente di compromettere la salute, oltre che il paesaggio.
  

È questa la situazione in cui versa il territorio comunale di Tricase. Dopo la denuncia effettuata nel 2003 dal circolo locale di Legambiente, poi trasformatosi in Coppula Tisa, il Comune di Tricase, all’interno del Progetto Monit Suolo, ha eseguito un primo censimento sulle discariche abusive, servendosi del tutoraggio e dell’affiancamento di Coppula Tisa. La necessità di procedere ad una seconda ricognizione più approfondita ha portato ad un anno di monitoraggio continuo, durante il quale i dati rilevati da Coppula Tisa ed elaborati nell’ambito del Progetto Monit Suolo hanno delineato un quadro assolutamente allarmante. Ben 121 depositi incontrollati di rifiuti, circa 44.460 metri cubi solo di discariche abusive contenenti rifiuti pericolosi o speciali (classificati come amianto, pneumatici, batterie), senza contare tutte quelle in cui sono presenti ammassi di inerti di vario tipo che comunque costituiscono un pericolo in agguato. A ciò si aggiungono numerosi altri dati, che verranno tutti resi noti durante la conferenza stampa di presentazione della nuova campagna nazionale di Coppula Tisa.

 
Infatti, ci si è chiesto che cosa fare di fronte a questo scempio.

  
I valori della sussidiarietà, della partecipazione e della responsabilità condivisa sono stati per Coppula Tisa, ancora una volta, la guida nell’elaborazione di una nuova importante buona pratica, che si intende proporre attraverso il “Secondo Progetto Nazionale per la Promozione della Bellezza”, considerato il fiore all’occhiello del Parco Regionale della Cittadinanza Attiva, ideato e animato da Coppula Tisa d’intesa con la Regione Puglia: “La Bellezza non si rifiuta”.

  
Il brutto che stavolta Coppula Tisa ha intenzione di demolire è la violenza perpetrata ai danni del territorio del Comune di Tricase dal conferimento illegale di rifiuti in discariche abusive. Il fine da raggiungere è plurimo. Innanzitutto, è necessario bonificare tutti i depositi incontrollati di rifiuti censiti, ma a ciò bisogna affiancare l’attività di vigilanza e cura costante dei siti risanati e l’avvio di una strategia integrata di sviluppo culturale sulla tematica in questione, come pure sollecitato dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

 
Si tratta di una battaglia esemplare contro l’illegalità ambientale, nel capovolgimento della prospettiva fallimentare fino ad oggi adottata per affrontarla. La delega cieca per la risoluzione del problema alle istituzioni locali non ha portato nessun risultato positivo. L’esperienza di monitoraggio, “studiata” dall’Osservatorio del Parco Regionale della Cittadinanza Attiva, ha consentito così di mettere a nudo il problema di fondo, poiché tutti i siti bonificati dal Comune di Tricase sono ritornati ad essere nuovamente ricettacolo di conferimento illegale. Ciò dimostra in maniera eloquente che politiche sui rifiuti che prescindono dal coinvolgimento attivo dei cittadini sono inevitabilmente monche.

  
Bisogna intervenire! Attraverso questa nuova campagna, Coppula Tisa si propone da un lato di facilitare il dialogo tra gli attori istituzionali di Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Tricase, dall’altro di costruire una rete solidale di aziende del settore e cittadini resi protagonisti di questa nuova buona pratica. La loro responsabilizzazione passa attraverso le creazione di consuetudini di vigilanza e presidio, di azionariato diffuso e sensibilizzazione culturale, nonché di stimolo al miglioramento della raccolta differenziata. Non bisogna dimenticare che Tricase risulta essere l’ultimo comune dell’Ato Le3 per percentuale di rifiuti differenziati, che ammonta a solo il 5%. L’attuale presidio di Coppula Tisa nell’Ufficio Ambiente del Comune ha fatto tornare viva l’attenzione sul problema, proponendo un innovativo approccio partecipato nella gestione del servizio pubblico.

 
La rilevanza della questione è dunque indiscutibile ed è significativo il fatto che ad affrontarla sia proprio il Parco Regionale della Cittadinanza Attiva. In passato, attraverso la campagna di demolizione di un rudere abusivo su uno dei tratti più belli della costa salentina, Coppula Tisa ha lavorato per lanciare la cultura del “condono morale”. Ora si tratta di insistere su quella della “bonifica morale”, attraverso la bonifica ecologica del territorio gravemente inquinato. È necessaria, perciò, una raccolta fondi importante, che non limiti l’intervento alla ripulitura dei siti, ma consenta di continuare anche a vigilarli. Da pendant imprescindibile a questa azione funge l’incentivo al rinnovamento della sensibilizzazione sulla problematica ambientale.

 
Perché, dunque, aiutare Coppula Tisa in questo secondo progetto nazionale di promozione della bellezza?

Perché bisogna dare un esempio forte. Ed è indubbiamente rilevante che a volerlo dare sia un territorio che, allo stato attuale, si contraddistingue per quello che non ha fatto, per il suo scarsissimo livello di raccolta differenziata, per il dato di estensione di discariche abusive che non ha commento. Se si riuscirà a portare a termine quest’ impresa vuol dire che tutti, con grande impegno, possono farcela.
 

      


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