TRICASE STROZZATA DA UN CORDONE DI RIFIUTI
Immaginate un metro cubo di rifiuti uno accanto all’altro. Rifiuti
speciali e rifiuti pericolosi. Immaginate che questa sequenza ricalchi
quasi perfettamente il perimetro del più grande comune del Basso Salento.
Ne risulterebbe un cordone tossico attorno a Tricase di oltre 44 km. Un
cappio al collo che rischia seriamente di compromettere la salute, oltre
che il paesaggio.
È questa la situazione in cui versa il territorio comunale
di Tricase. Dopo la denuncia effettuata nel 2003 dal circolo locale di
Legambiente, poi trasformatosi in Coppula Tisa, il Comune di Tricase,
all’interno del Progetto Monit Suolo, ha eseguito un primo censimento
sulle discariche abusive, servendosi del tutoraggio e dell’affiancamento
di Coppula Tisa. La necessità di procedere ad una seconda ricognizione più
approfondita ha portato ad un anno di monitoraggio continuo, durante il
quale i dati rilevati da Coppula Tisa ed elaborati nell’ambito del
Progetto Monit Suolo hanno delineato un quadro assolutamente allarmante.
Ben 121 depositi incontrollati di rifiuti, circa 44.460 metri cubi solo
di discariche abusive contenenti rifiuti pericolosi o speciali
(classificati come amianto, pneumatici, batterie), senza contare tutte
quelle in cui sono presenti ammassi di inerti di vario tipo che comunque
costituiscono un pericolo in agguato. A ciò si aggiungono numerosi
altri dati, che verranno tutti resi noti durante la conferenza stampa di
presentazione della nuova campagna nazionale di Coppula Tisa.
Infatti, ci si è chiesto che cosa fare di fronte a questo scempio.
I valori della sussidiarietà, della partecipazione e della responsabilità
condivisa sono stati per Coppula Tisa, ancora una volta, la guida
nell’elaborazione di una nuova importante buona pratica, che si intende
proporre attraverso il “Secondo Progetto Nazionale per la Promozione
della Bellezza”, considerato il fiore all’occhiello del Parco
Regionale della Cittadinanza Attiva, ideato e animato da Coppula Tisa
d’intesa con la Regione Puglia: “La Bellezza non si rifiuta”.
Il brutto che stavolta Coppula Tisa ha intenzione di demolire è la
violenza perpetrata ai danni del territorio del Comune di Tricase dal
conferimento illegale di rifiuti in discariche abusive. Il fine da
raggiungere è plurimo. Innanzitutto, è necessario bonificare tutti i
depositi incontrollati di rifiuti censiti, ma a ciò bisogna affiancare
l’attività di vigilanza e cura costante dei siti risanati e l’avvio di
una strategia integrata di sviluppo culturale sulla tematica in
questione, come pure sollecitato dal Presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola.
Si tratta di una battaglia esemplare contro l’illegalità ambientale,
nel capovolgimento della prospettiva fallimentare fino ad oggi adottata
per affrontarla. La delega cieca per la risoluzione del problema alle
istituzioni locali non ha portato nessun risultato positivo. L’esperienza
di monitoraggio, “studiata” dall’Osservatorio del Parco Regionale della
Cittadinanza Attiva, ha consentito così di mettere a nudo il problema di
fondo, poiché tutti i siti bonificati dal Comune di Tricase sono ritornati
ad essere nuovamente ricettacolo di conferimento illegale. Ciò dimostra in
maniera eloquente che politiche sui rifiuti che prescindono dal
coinvolgimento attivo dei cittadini sono inevitabilmente monche.
Bisogna intervenire! Attraverso questa nuova campagna, Coppula Tisa si
propone da un lato di facilitare il dialogo tra gli attori
istituzionali di Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Tricase,
dall’altro di costruire una rete solidale di aziende del settore e
cittadini resi protagonisti di questa nuova buona pratica. La loro
responsabilizzazione passa attraverso le creazione di consuetudini
di vigilanza e presidio, di azionariato diffuso e sensibilizzazione
culturale, nonché di stimolo al miglioramento della raccolta
differenziata. Non bisogna dimenticare che Tricase risulta essere l’ultimo
comune dell’Ato Le3 per percentuale di rifiuti differenziati, che
ammonta a solo il 5%. L’attuale presidio di Coppula Tisa nell’Ufficio
Ambiente del Comune ha fatto tornare viva l’attenzione sul problema,
proponendo un innovativo approccio partecipato nella gestione del servizio
pubblico.
La rilevanza della questione è dunque indiscutibile ed è significativo il
fatto che ad affrontarla sia proprio il Parco Regionale della Cittadinanza
Attiva. In passato, attraverso la campagna di demolizione di un rudere
abusivo su uno dei tratti più belli della costa salentina, Coppula Tisa ha
lavorato per lanciare la cultura del “condono morale”. Ora si tratta di
insistere su quella della “bonifica morale”, attraverso la bonifica
ecologica del territorio gravemente inquinato. È necessaria, perciò, una
raccolta fondi importante, che non limiti l’intervento alla ripulitura dei
siti, ma consenta di continuare anche a vigilarli. Da pendant
imprescindibile a questa azione funge l’incentivo al rinnovamento della
sensibilizzazione sulla problematica ambientale.
Perché, dunque, aiutare Coppula Tisa in questo secondo progetto
nazionale di promozione della bellezza?
Perché bisogna dare un esempio forte. Ed è indubbiamente
rilevante che a volerlo dare sia un territorio che, allo stato attuale, si
contraddistingue per quello che non ha fatto, per il suo scarsissimo
livello di raccolta differenziata, per il dato di estensione di discariche
abusive che non ha commento. Se si riuscirà a portare a termine quest’
impresa vuol dire che tutti, con grande impegno, possono farcela.
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