Masseria “Santu Lasi” occupa il punto più elevato dell’estrema propaggine
delle serre salentine - 102 metri s.l.m. - ed è ubicata in posizione
intermedia fra la costa ionica e l’abitato di Salve.
Dal un vialetto si accede in un primo recinto con alti muri a secco,
alcune mangiatoie ricavate nello spessore murario, una rientranza per il
ricovero del calesse; la vegetazione è costituita da mandorli, fichi
d’India, melograni e piante aromatiche. In asse con il viale è il
palmento, coperto con tetto a doppio spiovente; all’interno, lungo una
parete, sono i resti di un apiario.
Attraversato questo primo recinto si
perviene nel cortile sul quale prospetta la masseria vera e propria.
Perfettamente orientata secondo i punti
cardinali, occupa uno dei lati dello spazio di forma pressoché quadrata
sul quale si affaccia anche una piccola torre cilindrica. Al centro è una
cisterna, rialzata rispetto al piano di calpestìo, il cui orientamento
differisce di poco rispetto a quello dei muri di recinzione.
Il fabbricato della masseria, in tufo e
pietrame, databile al secolo XVI con aggiunte del XVIII, occupa un lato
della corte; è a due piani con caditoie in corrispondenza degli ingressi.
Al pianterreno due arcate, precedute da colonne in pietra destinate a un
pergolato, sostengono un balcone continuo al quale si perviene mediante
una scala esterna che occupa un altro lato della corte e che,
ramificandosi, consente di raggiungere anche il primo piano della torre
colombaia.
I due ambienti a pianterreno, entrambi voltati a botte al pari di quelli
superiori - presentano una originale pavimentazione in pietrame, nicchie
scavate nella muratura, un camino con mensole, un angolo per la
lavorazione del formaggio.
Il primo piano ripropone l’impianto planimetrico del pianterreno e ha una
pavimentazione in battuto, un camino di fattura più raffinata, nicchie e
finestre che si aprono su ampie visuali: da un lato verso il mare,
dall’altro verso la campagna, i comuni limitrofi e la cappella di Santu
Lasi.
Una scala a una sola rampa dà accesso al
terrazzo sul quale è un monolite a terminazione piramidale, punto di
riferimento trigonometrico e ora satellitare.
Il piano inferiore era in origine destinato
al massaro e alle funzioni produttive, quello superiore a residenza
stagionale del proprietario.
La torre cilindrica (1577), in uno degli angoli del recinto, presenta in
alto una fascia di archetti che si alternano a mensole con decorazioni a
motivi geometrici.
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Il
corpo principale della Masseria S. Lasi |
L’ambiente a pianterreno, di forma pressoché rettangolare,
è a botte; quello al piano superiore, circolare, ha una copertura
cupoliforme.
Masseria Santu Lasi. Il cortile e La Torre colombaia
La torre ha assolto nel tempo a varie funzioni: torre
colombaia e torre di difesa. La prima destinazione è denunciata dalla
presenza all’interno di tufi disposti in modo da consentire
l’alloggiamento dei colombi; la seconda da tracce di una caditoia sul
versante che guarda il cortile.
Su un altro lato del recinto è un ambiente
adibito in origine a mangiatoia, con pavimentazione a “chianche” di
differenti forme e dimensioni, tetto a una falda con copertura a
tegole.
Sul retro della masseria sono altri ambienti destinati al ricovero
degli animali con mangiatoie, una “porticina” per l’ingresso delle
pecore, un forno. La muratura è costituita da pietrame a secco
rafforzato con colonnine di tufo.
Tutt’intorno sono vari recinti per il gregge e un frutteto, nel
quale è un monolite; un vialetto bordato da grandi pietre si
conclude con una cisterna nella quale confluiscono le acque del “chiancaro”,
segnato da canali.
In un terreno adiacente, accanto a una
pajara, in un punto del Basso Salento particolarmente ventilato,
sono due aie di forma circolare: una scavata nella roccia; l’altra
posta su un terrapieno artificiale. |
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