| ||
Pagine pubblicate con la collaborazione di SalveWeb.it --------------- ---------------
|
Tutela delle risorse naturali costiere
Altro strumento fondamentale nella pianificazione regionale sul piano della tutela dei beni paesaggistici ambientali e delle coste è il PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico). Nella sua articolazione esso prevede da parte dei comuni l’adeguamento della pianificazione locale attraverso la perimetrazione dei territori costruiti esenti dal regime della tutele e degli ambiti territoriali distinti. Il Piano Comunale delle Coste approvato dalla regione nelle linee generali nel giugno 2006 cerca di arginare la mancanza di pianificazione strategica in grado di conciliare la tutela ambientale con la valorizzazione e la fruizione delle risorse naturali. Si è riaffermato il principio del demanio costiero quale bene comune da rispettare e da condividere. Il locale circolo di Legambiente Salve ha più volte sollevato questioni sulla gestione della costa. Lettera all’Amministrazione di Salve in data 15 maggio 2006
“Esiste un problema su tutti: il rispetto delle regole e chi ha il compito di vigilare. Secondo il responsabile della capitaneria di porto e’ compito di tutti gli agenti di polizia giudiziaria a 360 gradi. Controlli congiunti con le altre forze si rendono necessari affinche’ una violazione in ambito demaniale non rimanga isolata. La prevenzione deve riguardare differenti aspetti affinche’:
Il Comune di Salve con delibera della giunta comunale del 31 marzo 2006 prova a regolamentare le aree destinate a parcheggio in prossimità della costa e impongono la distanza minima tra un’area parcheggio e l’altra non inferiore a 75 m inoltre ciascuna area può avere una superficie max pari a 7000 mq. Non sempre queste norme sono state rispettate e ancora esiste il problema dei parcheggi sulle dune.
Riteniamo che l’ambiente dunale del territorio di Salve abbia le caratteristiche per essere tutelato come area SIC (Sito di Interesse Comunitario).
Riguardo alla zona umida
non ci sono le condizioni per poter iniziare l’iter legislativo poiché la
definizione internazionale di zona umida è stata riconosciuta durante la
Convenzione di Ramsar, nel modo seguente: “per zone umide si intendono
distese di paludi, di torbiere o di acque naturali o
artificiali, permanenti o temporanee, dove l’acqua è stagnante o corrente,
dolce, salmastra o salata, ivi comprese distese di acqua marina la cui
profondità a marea bassa non superi i sei metri”. Non possiamo immaginare di richiedere una zona umida con un’area di 1000 metri quadrati. Finirebbe sicuramente sul Guinnes dei primati come la più piccola zona umida del mondo.
Proprio per sottolineare il bene comune della spiaggia chiediamo di consentire il parcheggio gratuito ai residenti durante la stagione estiva. Occorre seguire quindi con particolare attenzione l’iter della legge regionale sulla regolamentazione delle attività sul demanio marittimo fino alla dotazione del piano comunale delle coste
TORNA AL MENU' DELLE TEMATICHE
| |