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Cosa non ci convince del Parco Eolico di Presicce
Il protocollo d’intesa fra Legambiente e l’associazione degli industriali del vento l’ANEV del 5 luglio 2005 stabilisce che gli impianti devono soddisfare le seguenti condizioni: - Limitazione dell’impatto visivo e paesaggistico - Rispetto assoluto delle norme vigenti Dl 490/90 e del complesso iter legislativo - Impegno alla dismissione delle opere e al ripristino del sito - Limitazione dell’impatto visivo sul patrimonio naturale, storico e monumentale ……e infine -
Corretta azione
d’informazione, sensibilizzazione e condivisione verso
la popolazione, soprattutto
riguardo la scelta dei siti e
l’altezza delle torri eoliche. E’ indubbia la nostro appoggio per le energie rinnovabili ma solo se si tratta di:
(un
serio programma di intervento e di ricaduta in termini di immagine, di
occupazione, di sviluppo esplicare
in termini concreti quali vantaggi ne derivano per i cittadini) Vorremmo che si tenesse conto, oltre al protocollo d’intesa con l’ANEV, anche della normativa provinciale
(non
si capisce perché fino al giorno prima dell’entrata in vigore del piano
provinciale di coordinamento e sviluppo del territorio ci si debba muovere
con criteri completamente
opposti):
(Assistiamo
invece a tre richieste già in fase avanzata di comuni confinanti tra
loro: 30 Mw Presicce, 24 Mw Acquarica del Capo, 160 Mw Ugento)
(Quello
commissionato dalla provincia all’Università di Lecce non è ancora
disponibile. Perché allora istallare le torri più alte che esistono in
commercio e non invece aerogeneratori da 1,5 -
2 MW).
(Non
è certo il caso della zona scelta almeno 7 su 10 torri si troverebbero
a meno di 200 m da manufatti di notevole valore architettonico
dell’ottocento, in prossimità di zone boschive, alberi d’ulivo
secolari e produttivi, labirinti di stradine con muretti a secco
ancora integri.)
(Assistiamo
ad una corsa da parte delle ditte installatrici, il motivo è semplice:
tra certificati verdi e vendita dell’energia si ricava circa 1 milione
di euro all’anno per ciascuna torre eolica da
3 Mw)
(Royalty
da 200-300 mila euro l’anno, cifra da far girare la testa a molte
amministrazioni, scusate ma è inevitabile il confronto con l’Africa
ricca di petrolio ma colonizzata dalle grosse compagnie petrolifere dove
la popolazione vede sfruttato il proprio territorio con i petrodollari
incassati dalle multinazionali. Tra
certificati verdi ( 125 € a MWh annuo prodotto) ed energia ricavata (80
€ sempre per ogni MWh anno) sono cifre tali da permettere la remunerazione dei
capitali investiti in soli 3, 4 anni)
Specchia,
29 giugno 2007
Firmatari Comitato
cittadini di Presicce per la revisione del progetto del parco eolico Circolo
Legambiente”Giglio delle dune” Salve Circolo Legambiente “Capo di Leuca” di Gagliano del Capo
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